Portico della Ca'Granda visto da Largo Richini

10. Il Porticato dell'Infermeria

Progettato a partire dal 1456 dal Filarete (Antonio Averlino, 1400-1469), che a decorazione della facciata ideò sculture in marmo, pietra e terracotta, il porticato conserva le suggestioni cromatiche originali, pur avendo subìto consistenti modifiche già in corso d’opera. All’architetto toscano può essere attribuita la parte inferiore della facciata fino alla cornice marcapiano. Nel basamento si aprivano botteghe, magazzini e cantine (caneve). Lungo il porticato erano collocati gabbiotti in legno, dove chirurghi e barbieri operavano e medicavano i malati le cui patologie non necessitavano di degenza.

Il porticato a 29 arcate in cotto a tutto sesto, che immetteva alla Crociera, fu eseguito tra il 1458 e il 1462 da maestranze lombarde. Nell’intradosso degli archi sono stati riportati in luce e restaurati lacerti di decorazioni affrescate, a rombi e a tondi. Gli archi in cotto li fornì il Filarete stesso, che produsse anche le fasce decorative ad archetti e i piccoli e grandi tondi scolpiti (1461). Un’arcata, non la centrale, fu destinata a vestibolo della porta mastra (principale) e dell’infermeria. Per accedervi, fu costruita, con scarso senso pratico, un’ampia scalinata.

A detta del Filarete, cui probabilmente si deve il tondo in altorilievo in marmo di Carrara con il ritratto del duca Francesco Sforza, nel porticato Vincenzo Foppa avrebbe affrescato la scena della posa della prima pietra, mentre l’umanista Filelfo e il cortigiano Tommaso da Rieti sarebbero gli autori degli epigrammi che decorano ancora oggi gli ingressi alla Crociera. Il piano superiore è opera del lombardo Boniforte Solari (1429 circa – 1481 circa), già ingegnere della Fabbrica del Duomo, mentre il fratello Francesco (1420 circa – 1469) fornì 18 balconi finemente decorati (1467). Nel 1597, tutto il portico in facciata venne sbarrato da cancellate in ferro, che diedero al corridoio l’attributo di “Portico delle inferriate”. Nel 1648, la scalinata centrale fu sostituita con due rampe laterali, smantellate poi completamente a fine secolo, quando l’accesso all’infermeria venne assicurato dal Cortile d’onore (1686).

 

Foto di Lorenzo Passoni, 2012